Estate-Ragazzi-navicella

Sottomarina. Unità pastorale Navicella e Brondolo

Intervista agli animatori dell’Estate Ragazzi 2020, segnata dal Covid

Quest’anno pensare a un’esperienza estiva che coinvolgesse bambini, ragazzi, giovani ed adulti, non è stato facile; i dubbi e le preoccupazioni che hanno creato notti insonni a don Simone a al “gruppo progettazione” erano tanti… Tuttavia, unendo le forze, con l’entusiasmo che mai manca ed un po’ di coraggio, abbiamo deciso di collaborare e metterci in gioco per dimostrare che la nostra comunità, anche in questo tempo “particolare”, cerca di essere un presidio educativo, cercando di offrire un servizio di qualità alle famiglie. Dopo tanti sacrifici siamo riusciti tutti insieme, come Unità Pastorale della Navicella e Brondolo, a creare un’esperienza fantastica; soprattutto per i bambini ma anche per noi animatori ed educatori. Nonostante i molteplici protocolli da rispettare: indossare la mascherina costantemente, l’igienizzazione costante degli ambienti, abbiamo creato qualcosa di unico e positivo. Poter “lavorare” nei piccoli gruppi, ci ha permesso di creare buone relazioni tra animatori e bambini, imparando a conoscerci a fondo, condividendo e trasmettendo forti emozioni e sentimenti. Anche il rapporto quotidiano con le famiglie (durante la fase di accoglienza e di congedo) ci ha permesso di farci conoscere e di condividere spunti di riflessione su questo periodo. Nelle quattro settimane il tema trasversale è stato la Speranza; un elemento, un valore, molto rappresentativo in questo tempo di pandemia. Per ogni settimana abbiamo individuato quattro verbi essenziali abbinati a quattro personaggi: ascoltare con Mosè, che ci ha insegnato a rispettare le regole tramite i 10 Comandamenti, ma soprattutto ad ascoltarci gli uni con gli altri; rispondere con San Paolo, perché ci ricorda di fidarci di Dio anche nei momenti più brutti e ci insegna a dare una seconda possibilità alle persone perché ognuno di noi può rimediare ai propri errori; lodare con San Francesco, che ci ha dimostrato che pur non avendo nulla si possono fare grandi cose, amando e rispettando quello che ci circonda; infine vivere con Madre Teresa… insieme al suo “Inno alla Vita” ci hanno fatto capire che vale la pena vivere la vita per com’è perché ha tante bellezze racchiuse in sé che aspettano solo di essere colte. Ma vediamo come i nostri animatori “alle prime armi” hanno vissuto questa particolare esperienza…

Come avete affrontato questo percorso? È stato faticoso?

Sì, è stato molto impegnativo, in particolare la parte organizzativa (sia in presenza sia in video-conferenza) e l’animazione; abbiamo affrontato invece con più serenità la parte formativa. Essendo la nostra prima esperienza abbiamo incontrato dubbi e difficoltà, ma ci siamo saputi relazionare molto bene con i bambini.

Raccontateci un piccolo aneddoto che vi ha colpito…

Uno dei più bei ricordi di questa esperienza è stato il momento in cui un nostro animato ci ha invitato a sederci in cerchio tutti assieme per parlare e confrontarci su fatti accaduti durante la mattinata. È stato il momento in cui ci siamo resi conto che per i bambini noi non siamo semplici animatori…, ma, giorno dopo giorno, diveniamo per loro punti di riferimento, amici da ascoltare, seguire e con cui confidarsi.

Vi è piaciuta questa esperienza? La rifareste?

Questa esperienza ci ha lasciato un bagaglio che ci aiuterà ad affrontare le esperienze della vita ricercando sempre il bello e valorizzando ogni momento, dovesse essere anche di difficoltà. Saremo contenti di ripetere certamente questa esperienza in futuro e magari di essere più tranquilli e preparati.

Giulia, Gloria, Giacomo e Daniele