tutti.png?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=c523af6

GLI ALTRI SETTE “CANDIDATI-PRESIDENTI” ALLA REGIONE VENETO

Volti, simboli e opinioni degli altri sfidanti all’appuntamento del 20-21 settembre (servizio a cura dei Settimanali del Veneto)

Le tante proposte alternative per la Regione

1. Qual è la principale novità/discontinuità che introdurrebbe nel Governo del Veneto rispetto alla gestione di questi ultimi dieci anni? 2. Autonomia del Veneto: quale obiettivo è realistico perseguire? 3. Grandi infrastrutture: ce n’è una, in particolare, che da presidente della Regione ritiene essenziale realizzare?

PATRIZIA BARTELLE – Lista “Veneto Ecologia Solidarietà”. Patrizia Bartelle in Grillo, nata a Cavarzere nel 1961, ha conseguito il diploma di media superiore (tecnico apistico). Si candida “per restituire la speranza di un futuro migliore” donando il suo tempo e impegno alla società civile: “Mi candido perché vorrei vi fosse maggiore attenzione al sociale ed una maggiore tutela delle fasce più deboli della nostra società ed all’ambiente”. 1. Un criterio di governo basato su obiettivi misurabili e trasparenti, alieno da conflitti di interesse, da lobbies e dall’occupazione dei ruoli di potere basato sulla fedeltà di partito. Servono criteri essenziali per valutare l’efficacia delle azioni e giudizi obiettivi. Basta con la propaganda non risolutiva del declino sociale, demografico, economico, ambientale. 2. L’autonomia per noi è solidale e federalista, non competitiva con altre Regioni. Il Veneto già opera in autonomia per l’eccellenza dell’alta formazione universitaria, dell’innovazione tecnologica applicata e della qualità ambientale dei territori, senza modifiche istituzionali. Il Veneto deve smettere di operare male: vedasi la delega del sistema delle interconnessioni territoriali ad Anas e Trenitalia. Basta Regioni a statuto speciale ma attuare un progetto di macroregione del Nordest con Friuli e Trentino, con una visione di lungo periodo. 3. Modernizzazione delle centrali di potabilizzazione e depurazione, manutenzione delle reti di adduzione acquedottistiche: un’opera di prevenzione sanitaria e di qualificazione ambientale imprescindibile.

PAOLO BENVEGNU’ – Lista Solidarietà Ambiente Lavoro. 68 anni, originario di Cessalto (Treviso) ma da tempo residente a Padova, si candida alla Presidenza della Regione Veneto con la lista “Solidarietà Ambiente Lavoro” sostenuta da Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano e indipendenti di sinistra ed ambientalisti. Già militante di Potere Operaio e laureato in scienze politiche, Benvegnù è stato operaio nella fabbrica di corso Stati Uniti a Padova dove una volta veniva stampato Il Corriere della Sera. 1) È necessaria una totale discontinuità con le politiche fatte dalla Regione Veneto negli ultimi dieci anni e non solo, sotto il profilo dell’ambiente e della tutela del territorio, che oggi a fronte della evidenza dei cambiamenti climatici è fondamentale. Esiste anche un problema grave dal punto di vista sociale, che l’epidemia e la conseguente crisi di settori centrali dell’economia veneta hanno ulteriormente messo in luce. Le politiche liberiste centrate sul mercato come regolatore ultimo e sulle imprese erano insostenibili prima, lo sono ancora di più adesso. Investimenti nel sociale, nella scuola, nella sanità, nella tutela dell’ambiente e del territorio sono non solo indispensabili, ma sono anche la base su cui creare nuovi posti di lavoro. 2) L’autonomia come è proposta e in qualche misura praticata nella nostra regione è una nuova forma di centralismo, non più romano ma veneziano. Siamo per la più larga autonomia degli enti più prossimi ai cittadini. Per noi la vera autonomia si ha rafforzando il ruolo dei comuni e delle province. La partita dell’autonomia, quella che vuole Zaia e che ripercorre altri tentativi di un’epoca precedente, quelli della DC veneta con modello bavarese, è sicuramente ancora tutta da giocare e non solo nel campo del rapporto tra Roma e la periferia: si gioca anche nel campo dei partiti.  3) Un solo grande progetto di infrastruttura è necessario: quello di portare ovunque la banda larga. Le ragioni della sua necessità sono evidenti per tanti motivi, uno in particolare: con la diffusione della banda larga è possibile pensare di ridare centralità ad aree del nostro territorio che sono state marginalizzate e che con opportuni investimenti nei servizi potrebbero rompere la fuga dei residenti e diventare nuovamente attrattive.

ENRICO CAPPELLETTI – Lista Movimento 5 Stelle. Ex Senatore con diploma di laurea in Scienze Politiche e specializzazione presso l’Università di Oxford, Cappelleti ha fondato una società che opera nel settore della sostenibilità ambientale. Ha scritto e depositato da primo firmatario sette disegni di legge, tra cui la riforma della prescrizione, il “daspo ai corrotti” e l’istituzione della Commissione di inchiesta sul dissesto delle Popolari venete. 1) La messa in atto di una seria tutela ambientale, che finora non c’è mai stata, con interventi volti ad arrestare il consumo di suolo, per il quale il Veneto è maglia nera, a fermare le emissioni tra cui quelle dell’appena approvato nuovo inceneritore di Fusina e a bonificare i territori colpiti dalla contaminazione da PFAS. 2) L’apertura della discussione del disegno di legge in Parlamento, in modo da sentire le posizioni di tutti. In tal modo, potremo scoprire se la Lega voterà a favore, dato che ha subordinato la proposta di riforma sull’autonomia a quella presidenzialista voluta da Fratelli d’Italia. Le materie possono essere tutte negoziate in un percorso condiviso, fatta eccezione per l’istruzione e per i beni culturali. 3) La più grande opera pubblica di cui necessitiamo è la manutenzione dell’esistente, viste le condizioni in cui versa il sistema infrastrutturale. Accanto a questo, la messa in atto di interventi per l’equilibrio idrogeologico e, sul piano dei trasporti, la realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale e l’elettrificazione delle linee ancora sprovviste.

ANTONIO GUADAGNINI – Lista Partito dei Veneti. Nato a Bassano del Grappa 54 anni fa, è laureato in economia e in filosofia. Si batte da sempre per l’autogoverno del Veneto. Da vicesindaco di Crespano del grappa, ha elaborato una proposta di legge che prevedeva di assegnare ai comuni una compartecipazione al gettito Irpef pari al 20%. Per sostenere tale proposta, che è stata sottoscritta da più di 400 amministrazioni comunali venete, si era costituito un movimento di sindaci, da lui coordinato. 1) Farei in modo che le prestazioni erogate dalle cliniche convenzionate col sistema sanitario regionale fossero pagate a prezzo di mercato e non su un “listino prezzi” prestabilito dalla Regione. Faccio l’esempio della risonanza magnetica: la Regione riconosce 180 € per ogni risonanza fatta da una clinica convenzionata; ma ci sono cliniche private che la vendono a 50 €. Credo che la regione dovrebbe pagare i servizi forniti dai privati a prezzo di mercato per metterli in concorrenza tra loro, così da fornire ai cittadini il miglior rapporto possibile tra costo e prestazione. 2) A mio avviso esiste autonomia solo attraverso il controllo delle proprie imposte, quindi, se dovessi vincere le elezioni regionali chiederei al governo di partire proprio da questo punto, e poi, eventualmente, definire le competenze da trasferire. Solo con entrate certe, la Regione sarebbe in grado di fornire servizi di qualità ai propri cittadini. 3) Sicuramente la metropolitana di superficie. È inaccettabile che una regione come il Veneto non possa godere di una infrastruttura del genere. Essa è indispensabile sia per ragioni logistiche, sia per dare ai cittadini un servizio di trasporto di qualità. Ed essa è indispensabile anche per ridurre l’inquinamento ambientale. È ormai improcrastinabile l’incentivazione del trasporto su ferro al posto di quello su gomma.

SIMONETTA RUBINATO – Lista “Veneto – Simonetta Rubinato per le autonomie”. Nata a Treviso, avvocata, impegnata per molti anni nel volontariato parrocchiale, è stata sindaco del Comune di Roncade (TV), senatrice nel Gruppo per le Autonomie e quindi deputata sino al 2018 del Pd. Nel dicembre del 2013, ha fatto approvare la norma che ha dato al Veneto e alle regioni ordinarie la possibilità concreta di negoziare con il Governo nazionale l’Autonomia differenziata. Per sostenere il Sì al referendum del 22 ottobre 2017 ha scritto il libro “La spallata”.  1. Il Veneto è una terra di talenti che hanno ancora voglia di intraprendere e di innovare, ma come un’orchestra ha bisogno di avere uno spartito comune ed un direttore capace di dirigerla, cosa che è mancata in tutti questi anni. Il nuovo Governo deve essere capace di pianificare da qui a dieci anni lo sviluppo del Veneto sulla base dei punti di forza del nostro territorio, con un’agenda condivisa con gli attori economici e sociali, che lo impegni da subito in azioni concrete. 2. Un primo step è quello di chiedere al Ministro Boccia di portare subito in Cdm il disegno di legge che recepisca la pre-intesa siglata tra Zaia e il Governo Gentiloni nel febbraio del 2018 (cinque materie e correlative risorse) per cominciare finalmente il percorso. Sono tre anni che propongo al presidente Zaia di chiedere subito allo Stato la competenza primaria nei servizi socio-educativi per l’infanzia da 0 a 6 anni per sgravare finalmente le nostre famiglie dal pagamento delle rette per le scuole dell’infanzia paritarie. 3. Il Veneto necessita in realtà di un grande piano di investimenti per adeguare la propria rete stradale e ferroviaria, progettando anche uno sbocco a nord per connetterci all’Europa essendo l’unica regione a non averlo. Inoltre serve collegare finalmente i centri urbani con un sistema ferroviario metropolitano di superficie. Tenendo conto che non possiamo più permetterci sprechi di denaro pubblico e costi gravosi a carico degli utenti con progetti di finanza profittevoli solo per gli investitori privati.

DANIELA SBROLLINI – Lista “Daniela Sbrollini presidente”. Abita a Vicenza da trenta anni. Sposata con figli. Eletta alla Camera nel 2008, si è impegnata ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza. Dal 2013 nella Commissione degli Affari sociali, si è sempre occupata di Welfare e di sport. Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta senatrice. Nel giugno 2018 entra a far parte della Commissione 9 “Agricoltura e produzione Alimentare”. A partire dal gennaio 2019 è Componente la “Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali.  1) Il Veneto è andato avanti per il merito dei suoi cittadini. Lavoro e impresa sono costanti che anche in questi anni hanno prodotto benessere. Ma la politica ha solo assecondato questa situazione. Non la ha guidata. Il Covid ha messo a nudo le criticità che questo modello di sviluppo ha creato. Da oggi dobbiamo pensare ad un modello nuovo per garantire lavoro a tutti. Compreso ai giovani che cercano fuori dal Veneto e fuori dall’Italia percorsi di vita più interessanti. La Regione deve guidare la svolta e incidere di più. Attraverso la formazione continua di chi ha perso il lavoro perché stanno velocemente cambiando le richieste di prodotti e di processi. E nella formazione dei giovani perché possano trovare qui nel Veneto la loro prospettiva di vita. Ogni euro investito nella formazione è un euro investito nel futuro. Il Veneto è una miniera di imprese che hanno già un piede nell’economia post CO2, eccellenze vere della Green Economy. Bisogna ripensare molte politiche per i giovani e legate al lavoro. Il Capitale Umano è la nostra miniera. 2) La nostra proposta di autonomia prevede un modello federalista basato sul principio di sussidiarietà, attraverso la concreta valorizzazione degli enti locali come i Comuni che conoscono e rappresentano le esigenze dei cittadini e del territorio in modo puntuale. Siamo convinti che autonomia regionale non significhi un nuovo centralismo delle regioni ma l’amplificazione di un modello federale. Non rinunciamo al principio fondamentale dell’unità ed indivisibilità territoriale della Repubblica Italiana più volte messo in discussione dalle metamorfosi che ha portato la Lega dall’indipendentismo separatista allo spirito confuso autonomista di oggi. Siamo altrettanto convinti che non tutta l’Italia è ugualmente pronta. Quindi consideriamo percorribile la strada dell’autonomia differenziata. 3) Lo spreco è un delitto. Vale per i prodotti alimentari. Vale per i rifiuti. Vale per il territorio. Nel Veneto ci sono molti investimenti da fare. Ma occorre una nuova idea di sviluppo che privilegi le cose urgenti da fare e non le speculazioni. Anche nel 2019 il Veneto risulta la regione che ha cementificato di più. A fronte di centinaia di capannoni in disuso e di appartamenti vuoti, si continua a cementificare. E poi, recuperare, riutilizzare e ristrutturare. Dobbiamo investire nelle infrastrutture che servono a rendere meno fragile il territorio, a migliorare la qualità dell’aria, a difesa dell’ambiente, per offrire opportunità di mobilità diverse, meno energivore, meno inquinanti. Ma investiamo sulle infrastrutture destinate alla “neutralità” climatica, per azzerare le emissioni di CO2.

PAOLO GIROTTO – Lista Movimento 3V. Nonostante ripetuti solleciti e tentativi di contatto il Movimento 3V e il suo candidato Paolo Girotto non hanno dato riscontro alle nostre domande. Ci dispiace. Diamo conto del Movimento 3V in base a quanto recuperato dal loro sito https://www.movimento3v.it/, ove si legge: «Il movimento politico chiede verità e mette al centro di ogni azione politica il benessere e la salute dell’essere umano. È nato nel gennaio 2019, dall’unione di intenti di associazioni, gruppi e comitati per il bene comune e per la libertà di scelta, le cui infinite istanze sono state ignorate e tradite». Il movimento si definisce «un partito “straordinario”, creato per resistere ad una situazione non ordinaria, in cui libertà, dignità e rispetto per l’essere umano sono assoggettati ad interessi inaccettabili». Gli obiettivi del movimento sono «libertà di cura, abolendo ogni obbligo di trattamento sanitario a partire da quello vaccinale; difendere i medici nella propria libertà di espressione e tutelare i genitori nell’esercizio della propria responsabilità genitoriale». Movimento 3V significa Vaccini Vogliamo Verità ed è «il nome della nostra prima battaglia». Paolo Girotto è medico veterinario e adotta principi di medicina naturale ed omeopatica; è anche conduttore di Radio Gamma 5.