sottomarina

Bilancio turismo – stagione 2020

Estate problematica per gli alberghi, meglio le spiagge

Estate deludente per gli alberghi, buona per le spiagge. Dopo la prima settimana di settembre il settore turistico clodiense tira le prime somme rivelando una forte sofferenza per il settore ricettivo alberghiero a fronte di un pendolarismo che  conferma i dati dello scorso anno per luglio e agosto, con un calo del 20% nella prima parte di stagione dovuto all’apertura posticipata. Gli alberghi hanno tenuto una media occupazione del 70% con picchi nella seconda parte di agosto e una prima settimana di settembre col tutto esaurito, ma i costi per gli adeguamenti anti Covid e l’apertura ritardata fanno comunque chiudere l’estate con grandi punti di domanda e la necessità di un tavolo di coordinamento per tentare di trovare soluzioni ai problemi storici. Sul banco degli imputati la viabilità, la scarsa attenzione esterna per la città, le tasse. A più riprese gli albergatori hanno sollevato le questioni irrisolte della città chiedendo l’intercessione dell’amministrazione comunale e, a stagione conclusa, hanno intenzione di far sedere tutti gli attori allo stesso tavolo. «Da giugno a inizio settembre abbiamo avuto un’occupazione del 65-70%», spiega il presidente degli albergatori, Giuliano Boscolo Cegion, «agosto è andato bene dal 10 al 31, poi la prima settimana di settembre è stata straordinaria, ma il 2020 rimane comunque un anno nero perché non riusciamo a compensare le spese sostenute per adattare le nostre attività. Sarà opportuno organizzare un incontro urgente con gli amministratori locali, così non possiamo andare avanti e si rischia la chiusura delle attività». Le spiagge scontano un 20% in meno dovuto al ritardo di un mese nella riapertura, ma da metà giugno in poi i lidi sono tornati  affollarsi, sopratutto di pendolari, e la stagione si è salvata. «Sono mancati i turisti degli alberghi durante la settimana», spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente del Gebis, «ma i pendolari, soprattutto nel weekend, sono arrivati e hanno trovato una spiaggia attrezzata e in regola con tutte le prescrizioni. Cosa confermata anche dai controlli dell’Usl 3. Chiaro che abbiamo perso maggio e metà giugno e nei numeri finali mancherà un 20% di presenze. Il meteo ci sta aiutando a recuperare un po’ a settembre e molti gestori tengono aperto fino al 20 proprio per allungare l’accoglienza. Appena chiuso dovremmo già pensare al 2021, anche per dare garanzie agli stagionali». «Per alcuni aspetti il Covid ha contribuito ad avere un aumento degli escursionisti, spiega Giorgio Bellemo di Ascot, il timore di contrarre il virus in mete lontane, ha favorito le spiagge più vicine a casa e la nostra località ne è stata beneficiata. Le spiagge hanno comunque sofferto perché non hanno potuto esprimersi al meglio, si pensi alla mancanza di intrattenimento serale piuttosto che ai tornei o qualche evento particolare. I nostri stabilimenti hanno dimostrato serietà e professionalità offrendo parametri di prevenzione e sicurezza molto elevati, per il Covid ma anche per tutto il resto. Postazioni di salvataggio con defibrillatori, punti medici e infermieristici che mai come quest’anno hanno visto una presenza di turisti così massiccia, sgravando, così, il Pronto soccorso di alcune incombenze, per così dire, leggere. Tante buone pratiche, già in uso normalmente, con il Covid sono state più significative e ciò permette di offrire per il futuro una qualità del prodotto turistico balneare ancor più significativo e apprezzabile»

Elisabetta Boscolo Anzoletti