Chioggia

Chiesa di San Domenico

Il Cristo di S. Domenico è stato oggetto di un capillare restauro conservativo nel 2003-2005 presso il laboratorio delle opere lignee Menegazzi & Bergamaschi di Mira Porte. Il sovrintendente Luca Caburlotto che ha diretto le fasi della complessa opera risanatrice ha testualmente dichiarato che tale Crocifisso è uno dei più eletti esempi europei di area prettamente nordica, privo comunque di diretti influssi bizantini, datandolo alle seconda metà del XIV secolo.  Il suo giudizio si rifà allo “studioso tedesco Geza de Francovich”: “la fusione di elementi propri del Crocifisso renano e di quello strasburghese si palesa anche nell’enorme crocifisso della Chiesa di San Domenico in Chioggia”. (L’origine e la diffusione del Crocifisso gotico doloroso in Kunstgeschichtliches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana, vol II, 1938, p. 220).

scritta sul perizoma sopra il femore del Cristo

Questa lettura contrasta però quella degli storici locali. F. Pagan, Relazione del giubileo 1901, Chioggia. 1903 :”dinoterebbe da una qualche scuola bizantina”; U. Marcato, 1972: “i caratteri bizantini incisi nel perizoma rivelano affinità con le scritte rinvenute a Costantinopoli”; Mons. Tullio Salvagno, 1961: “Osservando i fregi e i caratteri del perizoma si direbbe che è di stile bizantino”.

Ci siamo messi in ricerca fra le due tesi. Dapprima chi fosse il tedesco Géza de Fràncovich. Si tratta in realtà di uno storico dell’arte italianissimo (1902-1996). Nato a Gorizia, lavorò presso la soprintendenza di Perugia, libero docente all’università di studi La Sapienza di Roma, professore di storia dell’arte medievale, che ha anche scritto in tedesco il suddetto testo: L’origine e la diffusione del Crocifisso gotico doloroso in Kunstgeschichtliches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana, vol II, 1938, p. 220.

Allora con una macchina fotografica in spalle dell’amico Cesare Mantovan abbiamo fotografato il perizoma del Cristo di San Domenico ad alta definizione con la scoperta delle lettere impresse in caratteri greco-bizantini.

K.K. IEIS GU’ GRISTE  (traduzione: Signore dei Signori sei Gesù Cristo) 

Se questa lettura sul perizoma del Cristo è corretta ci ritorna alla mente l’Apocalisse di S. Giovanni:

Scritta su femore del Cristo San Domenico

Ap. 19, 16: καὶ ἔχει ἐπὶ τὸ ἱμάτιον καὶ ἐπὶ τὸν μηρὸν αὐτοῦ ὄνομα γεγραμμένον· Βασιλεὺς βασιλέων καὶ κύριος κυρίων. “Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori”. (Ap 19,16: traduzione)

E questo è proprio scritto sul mantello e femore del Cristo di San Domenico!

Che una volta tanto abbiano valutata correttamente gli storici clodiensi l’origine del Cristo?

Luciano Bellemo