Chioggia

Il racconto della seconda visita di padre Cesare Mucciardi alla Mostra iperrealistica sulla Sindone

Festeggiati nell’Ottava natalizia i “Comites Christi” (Santo Stefano, San Giovanni e i Santi Innocenti), la liturgia continua il suo percorso aggiungendo nella processione i “Vigilantes o Desiderantes “ e cioè Simeone ed Anna.

E così anch’io, dopo aver celebrato l’Eucaristia e aver preso per mano nel Vangelo “il Santo Vecchio Simeone” l’ho fatto salire con me sulla bici e da Madonna di Lourdes (Sottomarina) con un cielo grigio e una temperatura mite ci siamo avviati “mossi dallo spirito” verso il Tempio di San Domenico per incontrare “l’Atteso , la Luce che illumina le genti” … il The Mystery Man.

Stavolta con il libro pesante della Liturgia Monastica delle Ore con il segnacolo già predisposto nella pagina del Mattutino del Venerdì Santo con i Salmi dei tre Notturni.

Un tragitto un po’ più lungo ma di buon avvio con la possibilità di far mia l’attesa del santo Vegliardo “con il cuore di Maria” nella recita del Rosario , scandito dai misteri gaudiosi, arricchiti dal Vangelo di Luca del giorno. (Lc. 2, 22 – 35)

Una gioia indicibile il lasciarmi portare da un anziano che ha atteso per tutta la vita il Messia, forte di una promessa e cioè che “non sarebbe morto prima di aver veduto il Cristo del Signore”. Accompagnato dalla preghiera a Maria che con Giuseppe portarono quel Bambino al Tempio per offrirlo al Padre.

Un percorso stavolta “mistico e spiritualmente cosmico che tutto abbraccia e rende fraterno e già mette pace al cuore” (Sorella Maria di Campello).

Ecco la chiesa di San Martino col suo sapore di fede genuina (come non ricordare ancora il Canto della Passione di don Sergio); il ponte dell’Unione con uno sguardo alle grandi statue dell’ortolano e del pescatore; il campanile di San Giacomo con l’angelo che suona perennemente – spostato dal vento – la tromba del giudizio misericordioso; il “freschino” del pesce del Mercato ittico; i tanti gabbiani; il saluto agli “amici” del bar e il passaggio con la bici sulla passerella di legno per poi lasciarla accanto al portale d’ingresso. 

Quanta gente!  Tanta e tanta gente, perfino famiglie con numerosi bambini e nel parlare sottovoce alla biglietteria ecco il risuonare delle lingue del mondo .

I Magi venuti dall’Oriente, la stella, il Santo Vecchio Simeone e me. Tutti qui per il The Mystery Man … per incontrare il Bambino di Betlemme, il Rabbunì di Nazareth, il Crocifisso Risorto.

Ci siamo davvero tutti stavolta. La gentilezza rinnovata. Il mio nuovo immergermi nella Mostra con aperto il Libro dei Salmi. 

Una foresta di gente composta, attenta e silenziosa, fatta di “uomini, donne e bambini”, tutti con l’auricolare e un monaco “un po’ imparentato col vecchio Simeone”, lui solo con – aperto – il libro dei Salmi.

Riecco le monete, la corona di spine, il patibulum, le varie forme di lancia, la croce. L’occhio si punta sul Salmo 2. “Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia”.

E più in là, davanti al sepolcro: “Io l’ho costituito mio sovrano, sul Sion mio santo monte. Sovrani siate saggi: Servite Dio con timore. Beato chi in lui si rifugia”.

La prima foto di Secondo Pia sta davanti a me con il Salmo 26. “Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore? Di te ha detto il mio cuore: Cercate il suo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco”.

E tutto attorno riemergono le prove scientifiche fatte sul Lenzuolo e i vari volti di Gesù applicati all’effigie sindonica. “Non nascondermi il tuo volto, Signore. Non abbandonarmi Dio della mia salvezza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

E ancora l’autopsia fatta su un cadavere … crocifisso. Giro pagina e trovo il Salmo 21. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Io sono verme, non uomo. Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Hanno forato le mie mani e i miei piedi”. 

Ed eccomi seduto davanti alle immagini che lasciano nel cuore e nella mente delle domande aperte sulla Sindone: “Fatta o creata? Opera d’uomo o capolavoro di Dio? Buona notizia che con il Vangelo il Risorto ci lascia? 

Qui illumina il Salmo 37. “Signore, davanti a te ogni mio desiderio. In te spero, Signore, tu mi risponderai, Signore mio Dio. Accorri in mio aiuto, Signore mia salvezza”. 

Giungo alla sala dell’arte, dove i volti di Gesù scorrono veloci “sul quadrante della storia” e con i piedi sul pavimento di luce “m’illumino d’immenso” (Ungaretti) trovando nel salmo 39 : “Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano e dicano sempre “Il Signore è grande” quelli che bramano la tua salvezza”.

E qui, verso la “settima stanza” il cuore si accende all’ultimo stadio. Simeone ed Anna mi prendono per mano e mi accompagnano davanti al The Mystery Man. Il mio cuore versa lacrime e gioia fissando di nuovo il volto dell’Uomo dei dolori, dell’Atteso dalle genti. Natale e Pasqua oggi si fondono insieme.

Puer natus est nobis

Tecum principium in die virtutis tuae in splendoribus sanctorum , ex utero ante luciferum genui te. 

Ecce lignum Crucis.

Eccomi qui, Signore Gesù: nuovo Isacco, amato ma non risparmiato; Agnello pasquale immolato, nuovo Melchisedech che offre se stesso nel pane e nel vino dell’Eucaristia, Bambino accolto dai pastori ed adorato dai Magi, Servo sofferente che dopo l’intimo tormento vede la luce.

Simeone, abbracciami che voglio cantare con te: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace”.

E tu, Anna, metti in me la gioia che, uscito di qua, possa come te lodare Dio e parlare del Bambino a chi o non lo conosce ancora o lo ha relegato in un angolo del cuore. 

Eccoci qui, Gesù, con l’oro, l’incenso e la mirra. Con la nostra vita e con ciò che questi doni significano. 

Riapro per l’ultima volta il libro dei Salmi. “O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei o Dio la mia difesa, mio Dio tu sei la mia misericordia”. 

Lo sguardo mi va sul Cristo di San Domenico che porta la scritta: “ Respice in faciem Christi tui”

Scatto due foto in segreto e chiedo misericordia all’illuminato ideatore della mostra, pronto a pagare l’ammenda regalandogli copia dei miei due articoli scritti su questo nostro giornale diocesano. 

Ancora grazie di cuore all’amico Andrea Tornielli, al nostro sindaco Mauro Armelao e al mio caro padre Vescovo Giampaolo, che hanno “visto chiaro” nel volere qui a Chioggia la Mostra.

Non perdete di visitarla in questi ultimissimi giorni (fino al 7 gennaio).

Il The Mystery Man mi resterà scritto dentro, come Maria che “conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. La preghiera dei Salmi mi aiuterà a custodirne la memoria.

Sereno Anno Nuovo e buona Epifania a tutti!

p. Cesare di Gesù nostra Pace monaco – eremita diocesano di città