Chioggia

Manifestazione contro le eccessive restrizioni dell’UE

Contro l’evidente mancanza scientifica allo stop per la pesca a strascico, che l’U.E. vuole imporre nel tentativo di salvaguardare l’ambiente, le marinerie d’Italia venerdì 23 giugno scorso hanno ribadito, unanime che: “con questa politica l’unico futuro certo sarà solo la chiusura di moltissime imprese”. A Chioggia, al mercato ittico all’ingrosso, venerdì scorso con gli armatori e i pescatori, c’erano   tutte le sigle dei sindacati (Fai-Cisl, Flai Cgil, Uila Pesca), le associazioni di categoria (Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca) e le istituzioni. 

Assieme al sindaco Mauro Armelao accompagnato dall’assessora alla pesca Elena Zennaro e dai tre Consiglieri Regionali locali, c’erano il senatore Luca De Carlo (Fratelli d’Italia),l’onorevole Martina Semenzato (Coraggio Italia) e l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari.

Oggi si parla di pesca a strascico, domani si prenderà di mira qualche altro tipo di pesca; non si può ragionare con le stesse logiche per tutti i mari d’Europa tanto diversi; questi i concetti chiari, ripetuti in forme diverse da tutti i presenti. 

“Ho voluto personalmente – ha detto il Sindaco – accogliere l’invito delle sigle sindacali, pescatori ed armatori, a prendere parte alla mobilitazione unitaria delle Marinerie italiane contro il piano d’azione dell’Unione europea. Da questo luogo simbolico per la nostra città, quale è il Mercato ittico, facciamo sentire la nostra voce contro le misure che intendono limitare la pesca a strascico e hanno come conseguenza quella di compromettere tutto il comparto a favore di quello estero. Il rischio reale sarebbe quello di avere sulle nostre tavole del pesce proveniente dall’estero e non più quello del nostro mare. Dall’Europa che promuove gli insetti come cibo non mi sorprendo più di nulla, ma sarò sempre al fianco dei nostri pescatori a difesa del loro lavoro, delle nostre tradizioni e del nostro prodotto ittico”.  

“Sono al fianco delle marinerie italiane per ribadire, ancora una volta, la contrarietà al Piano d’azione dell’Unione Europea che impone una serie di misure dirompenti per il settore della pesca” – scrive il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga, Veneta Marco Dolfin, Capo dipartimento Pesca per il partito in Veneto, nel suo c.s. dello stesso giorno.

“Un piano d’azione che non accettiamo, che prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta l’Europa entro il 2030, ma non considera l’impatto sociale ed economico sulle imprese, sui lavoratori, sulle famiglie e i territori. Un Piano che con la scusa della sostenibilità ambientale, ci porta nella direzione di essere dipendenti dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici”. 

In Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2088 unità circa 7000 lavoratori, il 30% degli sbarchi ed il 50% dei ricavi. 

Ecco perché il suono di protesta delle sirene dei pescherecci si è fatto contemporaneamente sentire dal nord a sud d’Italia isole comprese, per lanciare ancora una volta un segno a Bruxelles e “impedire questa strada che uccide il settore pesca, parte da sempre non solo della nostra enogastronomia, ma della nostra cultura e tradizione”.

Ruggero Donaggio