Lavori per il MO.S.E. Bocca di Chioggia, cassone di soglia imbracato pronto per lo spostamento foto aerea, laguna di Venezia 19-06-2014

Chioggia

Le preoccupazioni dei pescatori per il blocco dei finanziamenti

Dovevano essere pronte con la messa in funzione del sistema Mose perché fondamentali alla sicurezza dei pescatori e del commercio marittimo in generale di fatto mai fatti.  

Se i pescatori non rientrano prima che vengano alzate le paratoie sono costretti a restare in mare anche con il maltempo rischiando la vita.

Dal 3 ottobre del 2020 il sistema ha dato prova di funzionare nei tre porti della laguna di Venezia che, da questa data, sono stati chiusi molte volte (oltre una ventina), anche senza i porti rifugio.

Conseguenza: fino a quando il sistema non viene disattivato, ogni volta più di un peschereccio è stato costretto a rimanere in mare in balia delle onde e delle raffiche di vento.  

Alle giuste proteste degli operatori del mare e di qualche politico, si sono aggiunte quelle del nuovo sindaco Mauro Armelao, che a dicembre scorso, si è fatto portavoce a Roma presso i Ministeri competenti.

Al MISE il Sindaco ha avuto l’assicurazione che i lavori per le conche di navigazione sarebbero iniziati a fine febbraio o, al massimo, ai primi di marzo prossimi. In questi giorni, invece, la doccia fredda: “i giudici contabili del Veneto, Elena Brandolini e Fedor Melatti hanno congelato i 538 milioni destinati al completamento dell’opera”. “Spero, – ha dichiarato il Sindaco, che al più presto vengano chiariti i dubbi sollevati dai magistrati della Corte dei Conti.

Ancora di più, oggi serve quanto ho chiesto al Ministero delle Politiche Agricole e cioè di valutare il fermo pesca non in giornate ma in ore, conteggiando anche quelle non previste ma perse a causa dell’innalzamento delle paratie”.

Assicurando l’inizio dei lavori al massimo entro i primi di marzo, il Governo confermava di fatto che tutti i lavori del sistema Mose sarebbero terminati entro il 31 dicembre 2023.

Ora il mondo dei pescatori teme che con questa data salti pure la promessa del finanziamento per i pescatori in caso di sospensione della pesca dovuta non al fermopesca ma alla chiusura temporanea dei porti per la messa in funzione delle tre dighe mobili quando la marea minaccia di superare i 130 cm. 

R.D.