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Consorzio cooperative pescatori del Polesine

Intervista al presidente Luigino Marchesini

Incontriamo Luigino Marchesini presidente da quasi tre anni del Consorzio cooperative pescatori del Polesine OP di Scardovari di Porto Tolle nella sede consortile. E’ con noi anche il vice Presidente Emanuele Manolo Finotti. E subito l’argomento principale è quello dei diritti esclusivi di pesca prorogati fino al 2033 in scanni e lidi dell’Adriatico, dalla Sacca di Goro alla bocca del Po di Maistra nei territori dei Comuni di Ariano Polesine e Porto Tolle. “Così è la situazione oggi per noi pescatori che potremo svolgere la programmazione per i nostri 1500 pescatori e per le 14 cooperative che vi aderiscono, per dare sempre più un futuro di lavoro a questo settore e alle nostre famiglie”. Lo si vede orgoglioso Marchesini, ma è anche preoccupato di quanto danno abbia in seguito procurato la pandemia del Covid 19 per la quasi completa ferma del commercio in Italia e in Europa con un calo vistosissimo del fatturato e della paga ai pescatori, sperando che la seconda parte del 2020 possa avere quantomeno una ripresa, ma sarà dura.

E quindi la nostra chiacchierata potrebbe spostarsi sul bilancio 2019 che registra un fatturato di circa 50 milioni di euro, un calo rispetto al 2018. Come per la produzione: anno 2019, vongole veraci ton 5.238, cozze ton 3.338; nel 2018, vongole veraci ton 6021, cozze ton 5188 con un calo quindi del 13% per le vongole veraci, -35,66% per le cozze. I dipendenti sono 42. E certamente, sottolinea Marchesini, il 2020 con la pandemia ancora in atto sarà peggiore. Ma pensa positivo ed è orgoglioso Marchesini quando parla dell’attività promozionale del Consorzio: “Non si contano le trasmissioni locali e nazionali sulla Rai e sulle private, Linea Verde, Geo&Geo, alcune trasmissioni per parlare dell’Ostrica rosa divenuta ormai la perla del Delta, un enorme successo arrivato sulle tavole italiane grazie all’intraprendenza di giovani imprenditori locali. La stessa stampa locale e nazionale, San Marino compreso, non hanno lesinato di parlare di noi. Per significare l’attenzione di molti alla nostra attività e al nostro marchio”.

Marchesini e Finotti, poi, sottolineano la valenza dell’acquisto dello stabilimento ristrutturato sito in via Belvedere in località Barricata di Bonelli che vede il confezionamento della nuova tipologia di packaging “che con i nuovi accorgimenti tecnologici e miglioramenti che mirano ad ottimizzare sempre di più il processo produttivo degli stabilimenti” e “il bilancio per questo lo si è visto con oltre 1 milione di fatturato e con l’80% di prodotto consegnato ai Centri commerciali di Esselunga con il nostro logo e la relativa etichetta del Consorzio”.

Questa la parte produttiva e commerciale del Consorzio, una realtà economica che, pur colpita come altre dalla pandemia, ha voglia di continuare ad essere una delle migliori realtà economiche del Delta e del Polesine. A questo punto chiediamo quale sarà il futuro dei lavori che permetteranno sempre di più ai nostri pescatori di operare. Marchesini li vuole elencare lui stesso e vediamoli: 1) Lavori in Bastimento mentre si draga in Canarin con escavo delle bocche e dei canali secondari per un migliore movimento delle acque per la loro vivificazione; 2) Costruzione di una diga sul Po di Scirocco per far defluire l’acqua verso il mare direttamente nel Casarin; 3) Entro l’anno ci sarà l’escavo della bocca nord della laguna Busiura per far defluire le acque del mare nel Barbamarco; 4) Già in corso un intervento a Santa Giulia, in un canale del Po di Gnocca che entra in Sacca di Scardovari; 5) Grazie ai fondi Vaia dello Stato, sono ben 5.000.000 di euro i soldi stanziati per i danni causati dal maltempo in Canarin, Sacca di Scardovari e Santa Giulia; 6) Ripristino dell’argine del Po di Tramontana in confluenza con la laguna del Barbamarco; 7) Seme: il Consorzio ha necessità di incrementare tale produzione. Si pensi che al Consorzio servono 4000 q.li di seme. E’ un grande problema e se la vivificazione delle lagune non parte, saranno grossi pensieri per tutti.

In conclusione Marchesini così dà alcune dritte: “Anche nel settore ittico l’innovazione tecnologica si rivela la variabile fondamentale e imprescindibile per conseguire vantaggi competitivi e ottenere il successo nel mercato da parte di un’impresa (lo diceva lo scienziato Schillin, 2009). E l’azienda Consorzio di Scardovari riconosce che l’innovazione è un impegno strategico, di cruciale importanza al fine di conservare o conseguire un ruolo di leader nel mercato e allo stesso tempo per superare le situazioni temporanee di svantaggio competitivo. E’ evidente, conclude Marchesini, che lo sviluppo di un’impresa ed in particolar modo di un’impresa come la nostra, che opera e trae reddito da attività strettamente vincolate all’ambiente, deve essere attuato in maniera compatibile e sostenibile, utilizzando piani di azione pensati e calibrati affinché siano in grado di conservare e migliorare al tempo stesso le potenzialità del sistema naturale in cui si opera”.

Il Consorzio ha avuto la visita anche dal candidato presidente regionale Arturo Lorenzoni anche lui convinto che “servono investimenti per la vivificazione delle lagune”. L’assessore Pan gli ha risposto così: “Milioni spesi per il comprensorio ittico del Delta del Po e l’impegno continua anche in questi giorni”. Ma i problemi non sono stati risolti. Sono tutti lì (ndr). Ed è quanto ha dichiarato in questa intervista Luigino Marchesini.  

L. Zanetti